Seth McFarlane è il nuovo guru della commedia americana: paradossale,
ironico e graffiante. Le sue creazioni, su tutti i Griffin (Family
Guy), fanno satira della società in cui viviamo oggi. Si potrebbe dire
che è una via di mezzo tra i Simpson e South Park: da una parte,
infatti, è più volgare e offensivo del cartone con gli omini giali,
dall'altra non è così cattivo e tagliente come i 4 bambini che vivono
nel Colorado, che lo hanno anche preso di mira per le sue battute senza
senso (gli autori dei Griffin sarebbero dei lamantini).
Ci sono voluti all'incirca dieci anni e Seth McFarlane è diventato, insieme a Seth Rogen e alla "Apatow Factory",
uno dei volti più rappresentativi della commedia americana con il suo
umorismo moderno e attuale. "Ted", il film sull'orsacchiotto sboccato e
irriverente, è stata la sua consacrazione anche sul grande schermo,
nonostante io sia rimasta un po' delusa: era sì esilarante, ma la trama
mi era sembrata un po' debole.
In attesa dell'sucita di Ted
2, Seth McFarlane ha girato il suo personale omaggio ai film western: "A
million ways to die in the West"( un millione di modi per morire nel
far West).
Questa volta appare in carne ed ossa e interpreta il
brillante imbranato Albert Stark (omaggio a Game of Thrones? D'altronde
stava con Emilia Clarke...) che, mollato dalla bella e superficiale
Louise (Amanda Seyfried), si ritrova protagonista di una serie di
sfighe.
Un giorno però arriva in città Anna (Charlize Theron), una
misteriosa forestiera, con cui fa subito amicizia e che lo aiuterà a
risolvere i guai in cui si è ritrovato, come l'essersi fatto
involontariamente come nemico il temibile Clinch (Liam Neeson). Insieme
ad Anna, Albert comincerà il viaggio alla ricerca di se stesso, per
capire se è molto più di uno scarso allevatore di pecore. Incontrerà
indiani, cani, fuorilegge. Insomma, la sua vita sarà completamente
stravolta affrontando situazioni abbastanza paradossali.
Non
partivo con grandi aspettative per questo film, il trailer non mi aveva
entusiasmato e gli stessi Griffin non sono più divertenti come un tempo.
In America è stato un flop ed effettivamente, anche io l'ho trovato una
grande delusione.
Forse si doveva chiamare un milione di modi per
uccidere buoni spunti, perchè quelli ci sono. Alcune trovate sono
geniali come, ad esempio, la strana coppia formata dal migliore amico di
Albert (Giovanni Ribisi) e la prostituta Ruth (Sarah Silverman) in
attesa delle nozze per poter consumare, oppure la storia sui baffi e sul
fatto che la gente muore in un sacco di modi improbabili alla fiera del
paese. Tuttavia, sono spunti che però rimangono in sospeso, fini a se
stessi e per quanto facciano ridere, la lacrima non scende mai.
Secondo
me, quindi, questo film mette in luce il problema principale di Seth
McFarlane con i lungometraggi: la trama. Quando si tratta di scrivere un
episodio dei Griffin, di venti minuti, è sicuramente più semplice
pensare ad una serie di battute che facciano ridere, senza soffermarsi
particolarmente sullo scorrimento della storia. La stessa cosa purtroppo
non si può fare in un film e un minimo di ragionamento sul susseguirsi
degli eventi è necessario. Questo non significa che A million ways to
die in the west sia un film senza senso. Il suo filo logico ce l'ha
assolutamente, è che rimane troppo debole per tutto il tempo, evitando
di rendere simpatici i protagonisti. Albert e Anna, infatti, sono fin
troppo seri e dotati di troppo buon senso, mentre, invece, Giovanni
Ribisi e Sarah Silverman, assolutamente folli, sì che sono
esilaranti.
Insomma, penso ad un Pineapple Express o a Una notte da leoni, dove c'erano sì battute e
gag, ma si trattava di tutta la situazione eccezionale in cui si trovavano i personaggi, che rendeva esilarante il risultato.
Un altro problema della pellicola è l'eccessiva durata, che rende ancora più pesante la visione.
Peccato,
perchè è evidente che il cast si è divertito a realizzarlo e forse per
questo motivo il risultato è così scadente. Bisognava forse cazzarare di
meno.
Voto 5/10
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