I vicini, questi esseri misteriosi, tutti noi ce li abbiamo e ci dobbiamo avere a che fare, a parte gli esemplari che chiaramente disprezzano il genere umano, tipo quelli che abitano in questa casa...
Ahhh, beata solitudine... |
Anche per i giovani neo-genitori Mac (Seth Rogen) e Kelly (Rosie Byrne) vale la seconda opzione e si ritrovano così ad aver a che fare con una confraternita casinista capitanata da Teddy Sunders (Zac Efron) e dal suo inseparabile vice Pete (Dave Franco).
Fin da subito spicca la forte contrapposizione tra la coppia e i ragazzi della confraternita. I primi alla ricerca di un proprio equilibrio dopo la nascita del primo figlio e i secondi, che, invece, sono intenti solo a festeggiare, tant'è che il pensiero fisso del capo è quello di organizzare una festa talmente epica che lo faccia entrare nella storia del gruppo con la sua foto nel muro degli eroi.
Da una parte c'è una coppia che, pur rendendosi conto di essere ormai adulta e dover essere responsabile, non vuole crescere; mentre, dall'altra ci sono, invece, questi ragazzi, in particolare Zac Efron, che hanno paura del futuro e si concentrano solo sul festeggiare e il divertirsi come se non ci fosse un domani.
Ovviamente, il bello del film è vedere come si delinea il rapporto di vicinanza che, da una partenza positiva, deteriora progressivamente fino al climax finale.
Il film è, infatti, un susseguirsi di dispetti, scherzi e offese, dove ognuna delle parti s'ingegna per farla sempre più grossa.
Vogliamo ricordare Robert De Niro prima che facesse film di merda |
Seth Rogen mi è sempre piaciuto in ogni cosa che ha fatto, sia come attore che come autore. Non è paradossale o astratto come un Seth McFarlane e nemmeno volgare e scadente come un odierno Adam Sandler, la sua comicità è molto più "reale" e la sua forza sta nel prendere personaggi "normali" e farli vivere situazioni eccessive o sorprendenti, che siano la fine del mondo, una guerra di droga o un'inaspettata gravidanza. Qui, invece, si trova ad avere a che fare con un evento relativamente quotidiano e già visto, la guerra tra vicini, e nonostante molte battute e trovate siano assolutamente brillanti come, ad esempio, la definizione che Seth Rogen usa per Zac Efron la prima volta che lo vede, il procedere risulta prevedibile e scontato. Non è un film che fa venire le lacrime agli occhi come ad esempio "we're the Millers" e nello stesso tempo non è neanche così banale come può sembrare. Bad Neighbours è, infatti, anche una commedia sulla crescita personale e questo aspetto, al di là delle gag, viene evidenziato molto soprattutto nella contrapposizione tra le due parti. E questo è il problema, o fai un film stupido e basta con una piccola morale sotto, o fai una commedia più "seria".
Dai Rosie, il film poteva venire anche peggio... |
Complessivamente, questo film è come una torta deludente fatta però con degli ingredienti di prima qualità, ed è proprio per gli ingredienti che non mi sento di dargli l'insufficienza.
Voto:6 1\2
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