giovedì 8 maggio 2014

Viaggio nella comicità americana-Parte I

Lo spunto di questo post mi è stato dato dalla visione di Neighbours, il nuovo film con Seth Rogen e Zac Efron, che mi ha fatto riflettere sulla comicità americana e su come essa si sia evoluta negli anni.
Dato che ho la tendenza a complicarmi la vita, cercherò di semplificare in pochi post un argomento che sarebbe da tesi di laurea.
Mi scuso in anticipo se posso mostrare lacune, la mia vuole essere una semplice riflessione, perchè amo le commedie e per me è sempre un piacere vedere un film che mi faccia sorridere e non annoi.
Questo implica tuttavia farsi anche del male vedendo dei film al dir poco raccappriccianti, i quali cercano disperatamente di approffittare di una certa corrente. Mi vengono in mente gli esempi dei vari "mangiami", "mordini" e compagnia bella, che non capiscano neanche perchè li facciano.
Comunque sia, facendo un po' di brainstorming, pensando alla comicità americana, mi vengono in mente, innanzitutto, Buster Keaton e Charlie Chaplin, della loro rivalità "artistica" e della comicità
intrisa di maliconia di quest'ultimo.

Un altro grande nome a cui ho subito pensato è stato Billy Wilder, quel geniale autore che ha sfornato un capolavoro dietro l'altro, senza disegnare anche il genere drammatico ("Sunset Boulevard- i viali del tramonto"). Ha realizzato alcune delle pellicole più famose della storia del cinema: "A qualcuno piace caldo", "quando la moglie va in vacanza", "vacanze romane" e il mio preferito in assoluto "L'appartamento".
Billy Wilder è colui che ha fatto mettere Marylin sopra la grata della metro nella famosa scena della moglie è in vacanza e che ha fatto scorazzare su una Vespa Gregory Peck e Audrey Hephburn per le vie di Roma. Ha lanciato attori che sono diventate icone come appunto Marylin Monroe e Audrey Hephburn ed è stata la mente dietro la mitica coppia Lemmon-Matthau, cominciando con la commedia "Non per soldi ma per denaro".
Rivedendo i suoi film, è incredibile notare come siano ancora attuali e si capisce che il cinema moderno, o meglio, la commedia deve tanto a questo grande cineasta. Per certi versi lo si può considerare il padre della commedia brillante.


Dopo di lui, mi pare che il mondo del cinema si sia concentrato più sui drammi, sui western e sui musical, tranne qualche eccezione come Blake Edwards, che ha girato "colazione da tiffany", il mio preferito "victor, victoria", "la pantera rosa", portando al successo il grande Peter Sellers e "10" il film con la famosissima scena di Bo Derek che corre sulla spiaggia con le treccine.








Gli anni '70 hanno visto l'ascesa di grandissimi autori: Mel Brooks con le sue geniali parodie (Frankenstein Junior), Robert Altman con la sua satira contro l'esercito (M.A.S.H) e Woody Allen, padre della commedia "psicologica" (Manhattan, Io e Annie).
Mel Brooks, Robert Altman e Woody Allen
In quegli stessi anni sono emersi anche grandi attori, che tra commedie e drammi hanno fatto la storia del cinema. Basti pensare a Robert De Niro e Al Pacino che, dagli anni '90, si sono poi tagliati dei ruoli anche in simpatiche commedie, o ancora Dustin Hoffman con Il laureato o Tootsie e Robin Williams con Mork e Mindy.
Gli anni '70, tuttavia, vedono soprattutto la nascita di quello che è, ancora oggi, il programma comico più seguito della televisione americana, una vera e propria fucina di talenti, che caratterizzeranno in maniera determinante la commedia a stelle e strisce. Sto parlando del Saturday Night Live, che dal suo debutto, nel 1975, tra alti e bassi ha lanciato inizialmente attori come Dan Aykroyd, John Belushi, Steve Martin, Bill Murray, Eddy Murphy e Billy Crystal.
Il cast originale del Saturday Night Live
Caratterizzati da una comicità molto espressiva che non escludeva battute al vetriolo, questi attori sono diventati dei veri e propri simboli della comicità in tutto il mondo. Con il passare del tempo, alcuni sono prematuramente scomparsi (John Belushi), altri si sono via via ritirati (Dan Aykroyd), altri si ostinano a rimanere sulla scena con film penosi (Eddie Murphy), mentre altri ancora sono tutt'ora sulla cresta dell'onda, prediligendo pellicole indipendenti o agrodolci(Bill Murray e Steve Martin).
Ognuno di loro ha impersonato figure diventate icone: Axel Foley (Eddie Murphy), i Blues Brothers (John Belushi e Dan Aykroyd), i Ghostbusters (Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis) e Harry (Billy Crystal).
Gli anni '80 hanno anche segnato un cambiamento di "focus", se così si può dire: al centro della scena, infatti, ora ci sono gli attori in tutto e per tutto, mettendo così in secondo piano il regista, fatta forse eccezione per John Landis, Rob Reiner, Harold Ramis, di recente scomparso.
Ognuno di questi interpreti rimarrà sulla scena anche negli anni '90, che vedranno la contrapposizione tra commedia demeziale, classica di famiglia e romantica.
Di questo però ne parlerò nel prossimo post.

Nessun commento:

Posta un commento